sábado, junio 30

That's all folks

Non c’è nessun altro mondo là fuori
dove tutto può andare meglio,
c’è solo questo,
solo questo grande sasso.


Sean Penn, La sottile linea rossa


Eccomi.
Domani/oggi x ora di pranzo inizia il viaggio di ritorno.
Eccomi finalmente verso la mia vita per riappropriarmene, scongelarla e riprendere la mia routine che mi manca tanto.
Finisce tutto e mi sento la nausea, un nodo asciutto nello stomaco, e già non c’è più torto o ragione (è il naturale processo).
Già mi manca da qualche settimana questa città assurda, questa lingua che sto odiando, che dimentico e capisco, che mi tende trappole, le strade che solo da poco riconosco e posso percorrere davvero, addirittura riconosco odori che mi sembrano propri di questa Madrid, gabbia sfortunata che non mi voleva accogliere e non mi sa lasciare, che uccide ma non vuol morire.
Ya està gritando, ya se que no se entera, ehi corazon escucha tu cabeza, pero a donde vas?
Non so mai cosa dire alla fine, perché sono romantico e mi piacciono i finali tristi, ma questa volta non so ancora come finirò.
Il finale più bello, in ogni caso, è già stato scritto.

Ho conosciuto una sevillana, dice da come parlo che non sono piemontese, ma di un pueblo andaluzo che si chiama “Dos Hermanas”.
Mi chiama il falso italiano.
Ho conosciuto due ragazze romane, un napoletano, una casertana, un francese, due argentini, un extremeño, un Alicantino, un canario e due canarie fanno tre, un catalano, un cileno, un cantabrico…ah, anche qualche Madrileño.
Tutte solitudini imperfette che forse mi sono servite a capire che non devo avere paura, che quando sto male perché tutto è troppo lontano devo pensare che la vita non esiste, che in realtà tutto è
solo un grande sogno.
E proprio qualche giorno fa’ su un marciapiede ho letto una scritta spray che diceva
“Olvida todo lo aprendido, todo es un sueno”.
E all’università ancora: “sonrie: esta facultad es una broma”.
Mi è sembrato un dialogo intimo tra me e Madrid, che mi vuol far capire che qui c’è posto anche per me, che sta iniziando a capirmi e a conoscermi, proprio come io faccio con lei.

Ma a me i sogni fanno paura, perché io e il mio corpo lì non ci siamo e ci sentiamo in balia di una immaginazione violenta e pericolosa.
Preferisco il cinema, che mi chiama fuori pericolo nel momento in cui pago l’ingresso, e proprio perché mi protegge mi permette di vivere intensamente nell’ombra che si proietta sulla parete.
(Spettacolo d’ombre, il cinema ha radici ancestrali).
No, la vita è sogno, che del resto è un nodo centrale della letteratura spagnola moderna, ora so.

Finisce anche questo blog, il primo a chiudere ufficialmente.
A Madrid che giorno è?
E’ stato un bel modo per avervi tutti a portata di mano, una bella finestra sul mio mondo perduto.
Grazie per averlo animato.
Devi sorridermi se puoi, non sarà facile ma sai, si muore un po’ per poter vivere.
A voi sembrerà una cazzata, ma a me serviva anche per scandire le giornate, sfogare il mio italiano represso, pensare a casa, sentirvi vicini.
Molti mari e fiumi attraverserò, dentro la tua terra mi ritroverai.
Premo invio, pubblico ma cancello. Solo un’ultima volta.
Ho fatto il conto alla rovescia per quasi nove mesi, e nel frattempo senza accorgermene ho costruito un senso a tutto, e questo senso adesso è in contrasto con tutto il non senso restante, che da domani tornerà ad essere la mia vita.
(Mi vida?)

Yo no puedo aconsejarte, ya es muy duro lo que llevo, dejemos que corra el aire, y digamonos adios.

Non riesco nemmeno a immaginare quanto mi mancherà tutto questo, credo che ancora non posso rendermene conto.
Madrid mi si è appiccicata addosso come un trasferello, ma la mia pelle sotto è un’altra, e adesso che posso farlo, che lo farò, non so come levarmela di dosso.
Ma un’ onda arriva, distrugge il mio lavoro, di nuovo, e allora non mi importa e non c’è più tempo, devo andare - si, viaggiare – e abbandonare questo tutto, salutarlo guardando verso l’alto, Hasta la vista tutto questo, che sei entrato nella mia vita come Gulliver nella terra dei Lilliput, e che parta adesso il glissando di violini come al cinema: chiaro che sei fuori di me.

Qui non c’è più niente da vedere, questo è tutto gente.

Non raccontate mai niente a nessuno.
Se lo fate, finisce che sentite la mancanza di tutti.

Addio, Italospagnolo.




Click.

viernes, junio 29

Speddy gonzalez

Ma cosa é successo???????????
Non me ne sono accorto, ma dopodomani finisce tutto.
Devo ancora fare le valigie, devo fare tutto, ma proprio tutto.
Gli ultimi tre giorni di Erasmus, cosí all'improvviso.
sono talmente triste che non ve lo posso nemmeno raccontare.
Oggi ho avuto una delle giornate piú strane delle mie vita, ma non ve la racconteró.
Ormai non ha piú senso, fino qui é dove sono ssato disposto a raccontarvi.
Questi ultimi due guiorni mi sembrano un giorno maestro, enorme, unico, un blocco.
Che raccoglie momenti, schegge impazzite che mi mnacciano. Mi sento in pericolo, un macigno sulla schiena, che palle tutto questo dolore.
Ma L'erasmus in realtá é un'esperimento di ordine psicologico/antropologico?
Ho una pressione addosso che non ce la faccio piú.
Volevo proporvi: Ci vediamo tutti insieme il 4 sera a Torino?.

miércoles, junio 27

Fate l'amore con il sapore

Mi é passata la depressione dell'aspettare. Mi sento vicina quella del partire.
Vabbé.
:)
Come state facce di merda?
Marta questo blog é diventato un blog x me e te é vero?
...ne facciamo uno sul serio, mario&marta.blogspot.com? Lo vuoi, te lo apro?
eheheh
Oggi un sole pazzesco, io andró a comprarmi un paio di scarpe da ginnastica xché é tutto l'anno che vado con le converse e i miei piedi si deformano poco a poco.
Domani é giovedí, e forse vado al twist x l'ultima volta.
Venerdí voglio andare a ballare di nuovo.
Sabato pure.
Domenica arrivano i miei genitori, e lunedí si parte. Non ho ancora fatto le valigie.
Ho un ansia ragazzi, incredibile, non é solo tristezza, é quella cosa lí che sapete tutti benissimo, e che mi succedeva anche a settembre prima di partire: adesso che manca cosí poco vorrei che finisse subito, perché non ce la faccio piú a pensare alla data fatidica e compagnia bella, vorrei solo tornare in quell'accidenti di Torino oggi stesso. Peró ovviamente no.
Se pensate che non faccia male tutto questo, siete scemi.

lunes, junio 25

Per marta, se nn lo avevi visto, é carino

http://www.youtube.com/watch?v=y3iUFIrTqxE

Diario in tempo differito o differente

Ciao amici.
Vi racconto le mie avventure perché questa volta vi divertirete.
Giovedì vado all’astoria, un locale che mi è sempre piaciuto, stile movida, molto anni ’80, e tipico pubblico alternativo di Madrid. Prima sono passato ad embajadores per recuperare angel che era alla sala caracol, specie di centro sociale dove fanno concerti e “Happenings”, dove in teoria doveva fermarsi, poi ha deciso di aggregarsi. Io non avevo detto a nessuno che andavo all’astoria perché avevo voglia di vedermi un concerto da solo, come ai tempi d’oro.
Insomma che si va a questo concerto dei Pagoda, il gruppo di Michael Pitt. Io immaginavo che mi sarebbero piaciuti perché tre canzoni già le conoscevo perché stanno nella colonna sonora di Last Days, però alla fine mi sono piaciuti moltissimissimissimo.
E’ quel tipo di musica semplice, si sente che la struttura della canzone è molto esile, c’è una spontaneità nell’accostare accordi semplici, che poi tutta la canzone poggia sulle arrangiature, che sono bellissime. Sembrano i Pixies, però più rilassati e con uno spirito più grunge e sicuramente meno dark. Il gruppo è formato da un batterista bravissimo (Angel impazziva e ha finito col chiedergli l’autografo), il tipico americanone di colore che ti ispira simpatia. Il batterista, anche lui nero però con rasta e simpa della compa, giacchè –evidentemente sudamericano-era l’unico che si rivolgeva al pubblico in spagnolo. Poi c’è il violoncellista, che invece è il tipico musicista che passa inosservato, anche se molto bravo.
E poi Miky, super carismatico, super scatenato sul palco, voce (bellissima) e chitarra.
Sono talmente impazzito che volevo fare delle belle foto, e allora il gruppo spalla (spagnoli che cantano in inglese, una di quelle cose che non mi piacciono tanto, però allegri, stile artic monkeys) l’ho usato come banco prova per trovare le giuste impostazioni alla macchina fotografica.
Fatto sta che ho fatto mille foto, e quando finalmente è stato il turno dei Pagoda sono rimasto senza pila.
Ma che sfiga di merda.
Pazienza, dico io, mi sono goduto il concerto senza sbattermi con le foto, come del resto sempre faccio. Il concerto è stato breve, una specie di presentazione del disco (che poi dopo ho comprato dalla ragazza di mike, una anoressica alta due metri tutta vestita di nero con la frangia e i capelli castani).
Siamo usciti, due giri, due birre, e poi Angel a nanna, che è sotto esame.
Io chiamo Jessiha e vado a ballare in quel posto pieno di pazzoidi a strabenedire, il twist.
Entro in lista con lei e il suo gruppo di italiani ed emigrati vari, alle tre.
Cioè, siamo alternativi, prima delle tre non si entra, cioè.
M a
D opotutto
M erito
A nch’io
un po’ di danza.
E’ stato bellissimo.
Ho ballato un casino, il drum’n’base mi piace sempre più.
Lì dentro incontro dei miei amici spagnoli dell’università, e allora mi metto un po’ a passare la serata con loro.
E lì, il casino.
Sono stato circuito da una coppia di lesbiche (queste due mie amiche, che io non sospettavo!; cioè una si) che hanno iniziato a baciarmi e toccarmi e a chiedermi se ho una tenda da campeggio x partire, rubando la macchina del nonno la prossima settimana, che sono state preoccupate per me per tutto l’anno, perché –avendo loro fatto erasmus a Roma- sanno che certe cose sono difficili. Bea mi dice di aspettare con lei che le castrino il gatto, e dopo quando il gatto sta bene, partire in autostop verso il Portogallo, e poi che vorrebbe venire in Sicilia e in Roma. Poi mi dicono che non vogliono che me ne vada, cioè che finisca il mio erasmus. E io non so cosa dire, sono ubriaco e alterato, sono anche le 5 del mattino, e continuano a farmi bere cocktail diversi che io come sempre non rifiuto, però non so come togliermi da questa situazione saffica imbarazzante. L’altra ragazza in salopette e capelli corti, che fisso tutto il tempo perché non capisco chi mi ricorda (poi dopo mi viene in mente: l’idraulico che è venuto a casa due settimane fa ad aggiustare lo sciacquone) a un certo punto si altera, perché si sente un po’ esclusa dal gioco, dopo che Bea mi ripete troppe volte che vuole fare l’amore con me, e mi da dei baci ubriacatamente svogliati e bavosi, e l’altra petulante: “stiamo insieme da due anni”.
E io, sempre più incredulo e scioccato dalla situazione: a-ah.
Bea adesso dice che quando usciamo di qui, “noi tre” andiamo a bere una birra e continuiamo a chiacchierare.
Io accampo la scusa che ho già dato la mia parola x andare a fare l’after a casa di gente che non conosco ma che mi ha invitato a casa.
Iniziamo a scollarci dai divanetti (fanculo, x colpa di queste due tutto il mio effetto notte se ne è andato) e andiamo a ballare. Bea mi prende per mano e me la stritola, poi mi abbraccia e mi bacia. Io sorrido perché tanto sono le sei e un quarto del mattino e mi sento drogato.
Tra la folla becco jessiha e le dico x favore di andarcene. Lei pure è consenziente e allora fuggiamo, sgallettando per calle Santa Engracia sotto un cielo livido e freddissimo.
Alla fine non andiamo neppure all’after.
Arrivo a casa e prima di dormire ho le forze per passare all’ipod il disco dei pagoda, che mi infilo nelle orecchie, sotto le coperte.
Mi sono svegliato alle 16 (tre ore fa) e mi sono trovato sul braccio il numero di bea, scritto con una penna verde.
Adesso non so che fare.
Esco? Ma è l’ora di uscire?

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-Segunda parte-


Venerdì:
sono uscito.
Sono uscito x andare a tapear con degli amici.
Dopo ci siamo beccati in tribunal con degli altri, e siamo andati x malasaña a bere, via lactea e quantaltro. Poi al due per uno del gris e poi a ballare al indipendance.
Increible, sono stato ubriaco fino a poco tempo fa.
Mi sono messo a letto alle 10 del mattino, che schifo questa vida madrileña.

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-tercera y ultima parte-


E un’onda arriva.

Depressione.
Inizia finalmente quest’ultima schifosa settimana.
Oggi è domenica, c’è sole e fa molto caldo.
Rimango rintanato in casa, la casa vuota, le due cretine disperse ad un rave techno fuori città, sono uscite protandosi dietro lo spazzolino da denti e tutto il resto.
Ascolto moltheni, poveri voi senza coscienza.
Mi è venuta di nuovo la depressione, quella che mi attacca sempre d’estate.
Bevo il tuo sangue caldo e a te sono uguale.
Odio l’estate.
Quasi quasi faccio le valige, prima o poi dovrò farle.
Penso che farò le valige, smantellerò questa stanza e cancellerò tutte le mie tracce dal 4 piano a destra di Ronda de Segovia.
Faccio una borsa in più e raggiungo i miei genitori al sud, che sono li a spassarsela con le palle al sole.
Non ho più niente da fare in questa città, non ho più niente da fare se non aspettare che finisca tutto, ma io non ho voglia di aspettare, vorrei prendere un treno da Atocha renfe, l’autobus che passa sotto casa mi potrebbe portare direttamente, e lì prendere un treno e andarmene verso la spiaggia e poi tornare in Italia, finalmente, che è l’unica cosa che voglio fare adesso, e non ho voglia di aspettare qui a Madrid, dove non ho niente da fare e nessuno con cui stare.
Nascerà un nuovo mondo gentile e imperfetto ma immune da tutto.
Ieri sono stato tutto il santo giorno in casa a fare proprio un cazzo, mi sono chiuso in camera per non dover parlare di cazzate con nessuno, ho iniziato a leggere libri sparsi, da libri di cinema a Houellbecq a Saramago, ho fumato ma non ho fumato canne per paura di deprimermi ancora di più.
Mi sentivo stanco e svuotato, non ci voglio più stare qui.
Mi è venuta una specie di ansia e allora ho pensato di uscire, ma non volevo vedere nessuno, proprio nessuno, non c’è nessuno che valga la pena di vedere o di sprecare tempo a parlare di cose stupide e sbagliate, non ho più voglia di tradurre, di fare finta di parlare.
Però uscire da solo no, questa città e troppo grande x andare in giro da solo se hai il morale a terra, e poi camminare troppo no, non ne ero in grado ieri, mi sentivo stanco, stanco, stanco.
Allora ho cucinato una frittata di spinaci con formaggio e pane al latte, per impegnarmi una mezz’oretta. Però non avevo nemmeno molta fame, e allora ho mangiato contro voglia e ho avanzato la metà, che poi – immagino x via del nervoso – mi è rimasta sullo stomaco, e mi sono messo a fumare e a leggere “Dirigido por”, numero speciale su Cannes 2007.
Poi stavo male e allora ho preso delle gocce di lexotran, e ho pensato, dormo fino a domani e vaffanculo a tutti. Però non mi faceva niente, e allora mi sono ficcato quel maledetto tubetto sulla lingua che mi è diventata calda e amara, l’ho fatto x due volte, e così finalmente mi sono addormentato fino alle 14 di oggi.
Adesso però mi sento come ieri, forse meno angosciato xchè sono solo in casa e mi sento libero di deambulare in nudo integrale senza dover parlare con nessuno.
Fa molto caldo ma uscirei ugualmente, solo che non ho voglia di vedere nessuno, e temo che uscire da solo sarebbe peggio, ed io non ho che il minimo del marciapiede che termina vicino all’overdose.
Non so cosa fare, mi fa schifo improvvisamente tutta questa situazione ridicola, non vedo l’ora che finisca quest’ultima settimana tremendamente lunga, e so già che giovedì cambierò idea e starò malissimo e non vorrò andarmene e piangerò.
Voglio un dottore che mi aiuti, fenomeno, miracolo, o ramadam.
Che brutto tutto questo, e che brutto che nessuno di voi possa darmi una carezzina, perché lo avrei bisogno, avrei bisogno che qualcuno mi ricordasse che faccio parte di un mondo, nonostante tutto, e che un mondo mi aspetta dopotutto.
Mi sento sospeso tra due dimensioni che nemmeno distinguo, non so di che umore vestirmi e mi sento sfasato e contenitore vuoto.
Mi hanno appena telefonato i miei.
Domenica sono all’ultima cena in Madrid con loro e lunedì in macchina, inizia il viaggio.
Ma adesso basta di cazzate.
Vado a fumare e a farmi una doccia e a meditare fino alle 19 se sia il caso di uscire oppure no.
Ma alla fine non uscirò, andrò in un centro internet x pubblicarvi queste stronzate che non interessano a nessuno,
ci vediamo presto, ciao.

lunes, junio 18

Ciao coccolini
Come state?
Io domani e dopodomani c’ho esami….e poi mi aspettano le ultime due settimane completamente libero, di vacanze e turismo ma anche di lacrimucce finali.
Però mi sento esaltato perché ritorno da te.
Non vedo l’ora!!!!!!!
E quando torno mi stamperò il blog e me lo faccio pure rilegare con la “spiralina….di plastica-a!!”
Che bello, purtroppo sta finendo già.
Vorrei fare un video di me che vado in giro per Madrid a parlare con della gente a caso x la strada, pure con dei mendicanti al limite, e indicando i posti fighi ma anche quelli semplicemente familiari, e farne un videoclip di 3 minuti con “T’appartengo” di Ambra.
Si perché è la fine di un amore infantile, come ho sempre detto, l’erasmus è una regressione all’infanzia. Per me, of course.
E quindi prometti x sempre sarà ma indietro non si tornerà, e anche, ti giuro amore un amore eterno.
Le mie coinquiline mi fanno sempre più pena e non vedo l’ora di non rivederle mai più.
Ieri sera ha vinto il Real Madrid come magari sapete già…mi sarebbe piaciuto andare in plaza cibeles a festeggiare o per lo meno a guardare i festeggiamenti, ma da casa mia ci vuole mezzoretta, e alla fine ho optato x l’opzione – non ne ho voglia.
Ieri era anche un mese dal concerto Verdena, e mi sembrano 100 anni o due minuti.
Come sta la tesista?
E la feticista che gira con il mio intimo?
Ieri tra l’altro ho avuto un’idea per la mia tesi.
Cioè, una idea da una parte, e poi solo un titolo, che però non c’entra con l’idea.
Adesso l’idea meravigliosa sarà unire idea basica con il titolo in una forma coerente.
“L’idea” sarebbe -come il cinema nel XIX secolo sia stata l’unica arte che lavorava con Il mito(l’eroe), costruendo una mitopoietica super-popolare e per altro di facile diffusione e ricezione, e di come invece oggi, la società del capitalismo moderno (dagli anni 70 in poi), abbia costruito una civiltà sprovvista di mito.
Quindi se il cinema classico si fondava sull’eroe, il cinema moderno ha iniziato a fondarsi sull’autore. Infatti non abbiamo più eroi ne miti, né in effetti Generi cinematografi definiti, né tanto meno esiste un qualche corpus omogeneo che sappia segnare un’epoca, come di fatto faceva le screwball comedy anni 30-40. E voi mi direte: è cambiata la società, e quindi il cinema, cretino.
Ok.
Infatti riprendendo il discorso del mito, la Hollywood classica era ossessionata col raccontare storie. Oggi invece, la mania dell’immagine e la sua totale vittoria sopra la parola scritta, ha finito col far pagare il prezzo del successo alla stessa fabbrica dei sogni, rendendo il cinema oggi di fatto sterile.

Il titolo invece sarebbe: Edipo Re e il corpo osceno.

Ahahahahahahahahahahahahah
O forse il corpo fatuo? o vacuo?
Non so, si potrebbe incentrarlo parlando del corpo dell'attore e della sua parcellizzazione da parte del decoupage...
Vabbè.
Ero in metro quando improvvisamente mi é venuta una voglia incontrollabile di ascoltare i faith no more, che per altro non ascolto da anni.
Ma non ce li ho sull'ipod, merda.
Ma nel pc si!!
Ho una spremuta di corazon nel petto, vi penso sempre.
Fate i bravi.
Due settimane.

viernes, junio 15

Credimi amore non basta mai

Ciauuuuuu
Ho appena finito di montare un trailer per l'esame di montaggio. Che schifo Avid, madonna cara.
Ho fatto un trailer di Psycho con "Was?" come musica...Bellissimo, vi piacerá (Marta y Martina)..
E come é andato il concerto???
Grazie eli, sei sempre la migliore..non come Marta che sicuramente non me li hai salutati, é vero??
Pazienza...adesso ho fame, poi continueró a studiare...il 20 ho finito con gli esami .
Nel frattempo i miei genitori si avvicinano, due giorni fa erano a Sevilla, oggi in Almeria, credo che si sposterranno verso Cadiz (o Cadice, se preferite), Tarifa, e poi finalmente verranno da me...mi stanno accercchiando, ed avanzano con passo accorto, come belve in aguato...
Due sere fa c'é stata una cena a casa mia organizzata da Jessica con i suoi amici, ed ho avuto come commensale un ex commesso di Frav, da non crederci!!!!!
In ogni caso era uno di quelli passati inosservato, non era uno degli storici sexsymbol di Frav...e poi é un disperato come le mie coinquiline, Dios los crias y ellos se juntan...
Raga comunque Madrid é piena di Italiani, c'é una rete di disperati che scappano xché vivono male e vengono qui a cercare di capire come sbarcare il lunario, finiscono col conoscersi tutti e mi fanno tanta pena, altro che little italy, cosí insignificanti che non hanno nessuna vita a cui tornare...gli darei una carezzina, ma mi fanno anche un po' schifo.
Ora me ne andró....e voi come state, non mi raccontate mai niente!!!!

martes, junio 12

Per Serena( 6 Giugno 2007, "Spaghetti Western party", Roma)




Scusate ma questo lo devo mettere:
Sere guarda che cessa vera gemma come si é ridotta fa cagare.
E poi, Asia sballata che si fa leggere la mano da Solange durante uno dei suoi djset: Avevi mai immaginato una cosa cosí trash?






Artista: Mecano - Album: Entre cielo y suelo - Cancion: Me cuesta tanto olvidarte

entre el cielo y el suelo hay algo con tendencia a quedarse calvo de tanto recordar
y ese algo que soy yo mismo es un cuadro de bifrontismo que solo da una faz
la cara vista es un anuncio de signal
la cara oculta es la resulta de mi idea genial de echarte
me cuesta tanto olvidarte
me cuesta tanto olvidarte
me cuesta tanto olvidar quince mil encantos
es mucha sensatez
y no se si sere sensato
lo que se es que me cuesta un rato hacer las cosas sin querer
y aunque fui yo quien decidio que ya no mas
y no me canse de jurarte que no habra segunda parte
me cuesta tanto olvidarte
me cuesta tanto olvidarte
me cuesta tanto..


Ho scoperto questa canzone che mi é piaciuta molto.
É la classica spagnolata romantica.
;)

Dalla collezione febbraio 2007


Volevo mettervi questa foto di Jorge che é un cesso al naturale ma in questa foto é venuto molto bene, mi sembra una di quelle foto di quei giornaletti di moda, dove fanno delle specie di fotoromanze di modelli, con quell'aria "colto di sorpresa" e "less is more".


Risale a Febbraio, in Barcelona.


:)
Ieri sera sono stato a casa a guardare Factore X in tv; una specie di amici + operazione trionfo+ popstar (i’m going down, down, down…)
Ho fumato un po’ e ho finito col scrivere i miei soliti pensierini, solo che non sono stato tempestivo con carta e penna e ho scritto solo una delle tre paranoie che ho pensato.
Bè, quello che posso documentare è questo: la falsità e l’ombra della schizofrenia dietro l’esperienza erasmus, que por cierto, è un attacco ai nervi continuo: fra 18 giorni torno in Italia.
Ma sono contento, adesso?
Non saprei.

Fatto sta che oggi accendo il computer e trovo un file word intitolato "Bel Paese".

Ecco quello che contiene.

Siccome ad un certo punto mi sembravo Ave Appiano, ho scritto volutamente delle stronzate cercando di riprodurre il linguaggio semiotico.
Il problema è che mi sembra riuscito, per cui evidentemente nella semiotica pulsa davvero un cuore di canna.


“Stare in un paese che non è il tuo ti mette in soggezione.
Ti senti all’interno di una prova, a vote che sembra divina, o dello show di truman che sia.
Ci sono dei momenti in cui non sei tu, perché devi continuare in qualche modo ad arrimarti con un paese che non è il tuo, e quindi sentendoti nonsuo in un un paese che lo deve essere (perché lo sta essendo, tuo, dal momento che ci devi VIVERE), non sei tu, perché non puoi esserlo:
altrimenti smetteresti di essere, saresti nessuno.
In questi casi dicevo, sei falso, reciti, imiti altri parlanti ma ti sembra parlare automatico, vuoto.
Altre volte, invece, sei tu, ma così non vieni percepito.
Ti trovi quindi al lato opposto di quella catena integratoalpaese e quindi vivo o essente – e nonintegrato e quindi assente o non presentato perché non presentabile, o al limite non rappresentabile.
Perché nel tuo paese, quindi nella tua vita dove vivi con te stesso -che sei solo tu- avrebbe tutto senso e chi ti conosce lo sa [1], invece qui sei falso perché sembra che stai pronunciando parole inanellate con una logica grammatica corretta, ma semanticamente povere, sintatticamente incerte, parole demenziali.”




[1] Alberto Tomba

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Comunque…
Sabato abbiamo fatto una specie di bottellon in casa e poi siamo usciti e siamo andati alla via lactea…ragazzi che musica, quel posto è incredibile, ogni volta mi sciocca…cioè ti mettono musica rock magari anche commercialotta, e poi dopo ray charles, addirittura la stangata con tanto di rumore di vinile, il jazz proprio quello classico da repertorio, e la cosa più assurda è che la gente balla!!!!
Sembra di stare in uno di quei caffè parigini dove nascevano le avanguardie, checculo!
Poi tornando a casa il diluvio, e ho preso un colpo d’aria (una “frescata” come dice Jessiha), così domenica sono rimasto a letto perché mi si è bloccata la schiena.

AHHHHHHHHHHHHHHH

Sabato sono andato al Reina Sofia.
Ragazzi, ho visto Guernica.
Sapete che a me non piace scrivere quel tipo di stronzate tipo: un esperienza metafisica che mi ha trasceso, tipo cioè l’opera e io solo, un tetatet spirituale, e mi sono sentito sollevato da una mano divina e la luce mi colpiva le tempie e sentivo il suono di arpe celesti insieme al fragore di una pioggia di fuoco e una voce che gridava: Guernicaaaaaaa, cioètroppoassurdoguarda.

NO, niente di tutto ciò.
Però è stato incredibile, è il quadro (se si può dire solo così) che più mi ha colpito nella vita. E’ di un impatto mostruoso, e poi pur conoscendolo, mi è sembrato d vederlo x la prima volta, cioè, qualcosa d nuovo, diverso da come lo aspettavo…sarei rimasto a guardarlo x ore, secondo me è ipnotico.
Di fianco a me una chiattona romana, commentando a non so chi: “ah si, questo è Guernica, vedi, la tragedia, lì i ragazzini (???)…certo, nel suo modo di vedere le cose”. E se ne va.
Ma che commento è??
“Certo nel suo modo di vedere le cose”. Ma cosa vuol dire?
Da rimanerci a bocca aperta, come direbbe il ricevitore nella segale.
Impressionante davvero.
Poi mi ha colpito l’enigma di Hitler di Dalì, e uno scultore che non conoscevo (Gargallo, o qualcosa del genere).
Oggi magari studiacchio un po’… tanto per sprecare inutilmente i miei ultimi giorni.

A presto
Vostro italospagnolo

jueves, junio 7

Zio Fester va in piscina

Ieri ho fatto l'esame, ci sono andato, gli ho "echado cojones" y mi sono presentato.
Penso, ma non sono convinto, di averlo fatto bene.
Ormai non ci credo piú.

Comunque, dopo l'esame avrei dovuto andare a casa e studiare per l'esame di cinema spagnolo, che sarebbe stato questa mattina.

Invece, quello che ho fatto é stato:
Fare un giro.
Comprare le scarpe estive,



che ancora non ho capito se mi piacciono ( senza lacci sono piú carine).
Cosí nel frattempo avete visto la mia testa: sembro zio fester, faccio paura.
Mi sento Claudia Dallantonia.

Poi a mangiare alla viuda Blanca (vedova bianca), in Opera. Un locale strafigo, un cortile interno tipo serra,luminoso, ambiante stra cool peró non fighetto, personale giovane e simpatico, si mangia molto bene, e il menu del dia vale solo 12 euri.
La sera tolgono i tavolini e cambiano le luci, e si chiama Viuda negra.
Io per primo ho preso gazpacho, mi perdición.


Dopo, abbiamo deciso di andare in piscina.
E cosí, bianco, in mezzo al verde, col riflesso dell'acqua, mi sono accorto che sembro Zio Fester.




Siamo usciti alle 20.30, abbiamo fatto un po' di spesa, e abbiamo cenato insieme.
Pasta al forno.
Stamattina ho dormito tranquillo...e il cinema spagnolo?
NOn me ne frega un cazzo. Non sono venuto in SPagna per tornare al liceo.

A presto....e fatevi sentire un po'.
Serena ti penso spesso.

Appendici

Qualche foto in ritardo:
notti ubriache,
concerti poveri
pomeriggi al retiro, studiando oppure no
cene sparse
e chi piú ne metta, piú ne abbia.









martes, junio 5

Band à part


Juan, Por Dios!

Ieri sono andato dal parrucchiere.
Un open space di pietra, fresco come una caverna, arredamento troppo troppo
minimalglam-kitch-figomosessuale-milanostyle-vintage-schick.
Con tanto di musica house/electro mentre ti tagliano i capelli, poltrone a goccia di pelle tavolini di vetro, hostess che ti accolgono, gente che si presenta e ti bacia, ti chiedono di che avevi in mente per il taglio di capelli come se fosse una domanda esistenziale, ti lavano i capelli massaggiandoti la testa, ti siedi sulla poltrona e hai di fronte il tipico specchio rotondo da star con le lampadine in cerchio, poi complementi vegetali tipo mezze fontane con vegetazione da acquario,e ccetera e ccetera.
Per quanto riguarda la musica house: qui é normale, posti come Juan por dios é piena Madrid, sembrano dei punti di ritrovo o centri culturali/sociali, in alcuni c'è proprio il dj che suona i dischi mentri ti tagliano i capelli.

Si chiama "Juan, por Dios", xché la gente quando esce gli dice:
"Giovanni, per Dio! (cosa mi hai fatto in testa!!)".
Io infatti gli ho detto "Giovanni, cristo di una madonna!!"
Perché mi ha rasato ai lati, mi ha fatto la rapatura scalata x quanto riguarda il lato B, e in alto/al centro della cabeza me li ha tagliati alla cazzo.
Il risultato é che ho la testa perfettamente quadrata.
Voleva stirarmeli e farmi la piega da una parte. Ho rifiutato.
Questo é il carattere che si legge tanto nell'insegna, come nei bigliettini da visita, sulle mantelle, su internet..(http://www.juanpordios.com)
Juan, por Dios possiede un carro che sfila ogni anno al omosssexopride 8D

lunes, junio 4

Zero in condotta

Sono stato bocciato in narrativa audiovisuale.
Cioé, ho preso 18, perché in un'ora dovevo rispondere a cinque domande cazzutissime, ed ovviamente non avevo tempo e nemmeno ho passato il compito a bella.
LA professoressa mi invita a ripetere l'esame dopodomani 6giugno.
Il 7 avrei l'esame di cinema spagnolo.
Il 19 por la mañana "historia de los generos cinematograficos" y al pomeriggio esame di montaggio avid.
Il 20 esame di "analisis del texto audiovisual".
Ebbene, credo che non ne daró nemmeno uno, perché mi sono rotto il cazzo di farmi prendere x il culo. Non mi sono fatto il mazzo a TOrino x venire qui ad abbassarmi la media.
Ma chi me lo fa fare, quando se ci penso mi sto privando di Filmografia con la Fed e cinemanord con la giulia??
No, no no, mi rifiuto, preferisco ritardare ma fare le cose bene.


Per il resto tutto bene amici cari, vi ho sognati tutti durante queste notti. Stanotte invece ho sognato che Asia Argento veniva ad abitare nell'appartamento sotto casa mia e allora dava una festa enorme x conoscere i vicini.
Facevamo amicizia.
Si infilava un abito viola con ali rosa disegnate proprio all'altezza del tatuaggio che tutti conosciamo.
E' stato un bel sogno.
E voi, tutto ok?
Millona a Berlino, brava, vedo che te la spassi.
Oggi vado dal peluquero a tagliarmi i capelli.
In questi giorni vi metteró nuove foto.
Hasta luego

viernes, junio 1

Venerdí primo giugno, ore 19,28

Vi scrivo ciao e vado a casa.
Oggi inizia l'ultimo mese....l'ultimo mese e poi ritorneró in ginocchio da te.
Sono ancora ubriaco da ieri sera, c'é stata un'uscita devastante con gente dell'universitá, e il vostro mariolone ha avuto la sua prima litigata-piazzata in spagnolo.
É stato molto divertente, mi sono incazzato molto..eravamo molto ubriachi, percui la cosa é poi scemata amaramente.
Ora vado a casa a dormire xché sono cotto, stasera sangria a las cuevas de sesamo e poi bailar rock al low.
Passate un buon fin di settimana, a lunedí per aggiornamenti fotografici contenutistici di situazioni e di sticazzi.
Baci a tutti.